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Annunciati i quattro vincitori italiani del ‘Premio Cittadino europeo 2016’


Sono la Fondazione Archè, l’Opera per la Gioventù “Giorgio La Pira”, l’associazione Pegaso e l’attivista italo-marocchina Nawal Soufi i quattro vincitori italiani del Premio Cittadino europeo 2016, assegnato quest’anno a cinquanta individui, associazioni e organizzazioni dei ventotto Stati membri. Premiazione il 23 settembre 2016 presso gli Archivi Storici dell’Unione Europea a Villa Salviati, Firenze.

La giuria, presieduta dalla vice presidente del Parlamento europeo Sylvie Guillaume (S&D, FR) e composta dai vice presidenti Ildikó Gáll-Pelcz (PPE, HU), Anneli Jäätteemaki (ALDE, FI) e Dimitrios Papadimoulis (GUE/NGL, GR) nonché dall’ex presidente dell’Europarlamento Enrique Barón Crespo (S&D, ES), ha annunciato i nomi dei premiati fra le 79 candidature mercoledì 1 giugno 2016 a Bruxelles.

Dal 2008, il Premio del Cittadino del parlamento europeo è assegnato a cittadini singoli o a gruppi, organizzazioni e associazioni che si sono distinti per rafforzare l’integrazione europea e il dialogo tra i popoli, mettendo in pratica i valori della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. Ogni candidato deve essere proposto e presentato da almeno un eurodeputato.

I quattro vincitori italiani dell’edizione 2016 del Premio cittadino europeo saranno premiati venerdì 23 settembre 2016 a Firenze, presso gli Archivi Storici dell’Unione europea di Villa Salviati.
Tutti i cinquanta vincitori di quest’anno saranno poi invitati al Parlamento europeo a Bruxelles il 12 e 13 ottobre 2016.
I vincitori italiani
*Fondazione Archè
Nata venticinque anni fa su iniziativa di padre Giuseppe Bettoni, oggi risponde a situazioni di sofferenza del minore causate da un disagio sociale grave o di malattia. Attraverso l’impegno di 172 volontari e 38 operatori è presente a Milano, Roma, S. Benedetto del Tronto, Kisii (Kenya) e Chikuni (Zambia). La Fondazione si occupa di: accoglienza a minori e mamme in condizioni di disagio per salvaguardare i legami famigliari; sostegno alla famiglia favorendo il sostegno all’integrazione delle famiglie straniere valorizzando la ricchezza della diversità attraverso gruppi di auto aiuto, e promuovendo l’accesso all’istruzione degli orfani dell’AIDS; e prevenzione e animazione sociale.

*Opera per la gioventù “Giorgio La Pira”
Nata a Firenze nel 1954, l’associazione è impegnata nella formazione umana e cristiana dei giovani, finalizzata ad un responsabile inserimento nelle comunità e alla costruzione di una casa comune europea. Fondatore è stato Pino Arpioni, che maturò l’idea negli anni passati nei campi di prigionia tedeschi durante la guerra. Dal 1979, con un viaggio a Londra, si aprirono i rapporti con la Chiesa Anglicana. Dal 1986 l’esperienza si è allargata alla Chiesa Ortodossa Greca. Si è poi costruito negli anni un vero rapporto di dialogo con giovani da Mosca e San Pietroburgo. Si sono quindi associati anche giovani di altre nazionalità dando così vita al “Campo internazionale”, dove ogni anno, nell’ambito dell’esperienza di vita comunitaria presso il Villaggio La Vela, si mette in pratica un confronto culturale tra giovani su temi inerenti i valori della persona, i rapporti tra popoli e nazioni, il dialogo tra religioni.

*Associazione Pegaso
Nata nel 1998 dalla volontà di un gruppo di familiari di persone con disabilità, ha come obiettivo la creazione di un futuro per i propri figli e per chi ha perso i genitori e si propone di condividere e mettere a confronto esperienze di famiglie con persone disabili per costruire insieme un futuro adatto ai loro cari. Casa Pegaso è la risposta alla domanda ricorrente dei genitori “che ne sarà dei nostri figli quando noi non ci saremo più?”. Situata a Bisceglie (Bt) e inaugurata nel dicembre 2015, è una casa di 875 mq che permetterà a 22 persone con disabilità di vivere una vita autonoma. La struttura, realizzata tenendo conto dell’eco-sostenibilità ambientale, a oggi è abitata da 5 persone che hanno perso i genitori. Sede accreditata per il Servizio Civile Nazionale, Casa Pegaso è gestita da familiari volontari e personale specializzato. Le famiglie volontarie sono il perno di alcune attività di riferimento: cucina, integrazione sul territorio, gestione amministrativa e fund raising.

*Nawal Soufi
Nawal Soufi è una giovane donna italiana di 26 anni di origini marocchine da sempre impegnata nelle attività rivolte al sociale, oggi è diventata un punto di riferimento per migliaia di migranti, in particolare siriani, che la chiamano al telefono cellulare dai barconi in difficoltà lanciandole il proprio SOS per sopravvivere al viaggio della speranza nel Mediterraneo: lei raccoglie le loro coordinate e le comunica alla Guardia Costiera, che si attiva per salvarli. I profughi ricevono anche il suo aiuto, così come quello della rete di volontari che ha creato, per non cadere nelle mani del racket degli “scafisti di terra”, dalle carte telefoniche ai biglietti del treno.

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